mercoledì 1 giugno 2011

USA: risponderemo militarmente agli attacchi hacker!

I nemici degli Stati Uniti sono avvertiti: un cyberattacco proveniente da un Paese straniero sarà considerato dagli Usa un atto di guerra cui si potrà rispondere con un attacco militare convenzionale, con missili e le bombe. Questa, scrive il Wall Street Journal, la nuova dottrina decisa dal Pentagono che ha deciso, visto la loro pericolosità, di non distinguere tra aggressione virtuale e tradizionale.
"Se buttate giù la nostra rete elettrica forse risponderemo con un missile", ha spiegato una fonte militare al Wsj. L'amministrazione Obama ritiene che si tratti di una strategia conforme alle regole internazionali, e prevede una sorta di risposta flessibile, da definire in base alle dimensioni dell'attacco subito.
V'è da riflettere dopo queste dichiarazioni, voglio responsabilizzare gli hacker, oppure hanno interessi economici da difendere a tutti i costi?
Una cosa è poca ma sicura, di certo nessuno vorrebbe far entrare il proprio paese in guerra per uno stupido attacco hacker!
Da queste dichiarazioni si può chiaramente comprendere il senso di vulnerabilità della rete informatica e della cyber-sicurezza americana, che ultimamente ha dato prova di grande imbarazzo. Io spero che il presidente Obama getti acqua sul fuoco, determinate dichiarazioni sono fuori dal comune.
Prepariamoci a difenderci...l'aria non è delle migliori!

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